Con questo articolo vogliamo illustrarvi come e se il cannabidiolo, meglio conosciuto come CBD, si mostra nei test per la droga.
Come già indicato in precedenti articoli, per CBD si intende quella sostanza derivata direttamente dalla pianta della canapa, declinato in vari prodotti e conosciuti per i suoi benefici terapeutici. Secondo principio attivo più diffuso nella cannabis dopo il THC il quale, diversamente dal CBD, viene mostrato nei test contro la droga. Infatti, soltanto raramente il CBD verrà mostrato in questi test, e questo dipende dalla qualità del prodotto e la sua composizione.
Ci sono poi differenti tipologie di CBD. Tra i fattori che bisogna considerare, vi sono:
- Varietà della pianta. Il CBD proviene dalla pianta di cannabis, la quale contiene molte altre componenti, tra cui terpeni e flavonoidi, e la loro composizione varia in base alla varietà della pianta. Bisogna inoltre fare una distinzione tra pianta di canapa e marjuana cannabis sativa, poiché contengono livelli di THC differenti. In questo caso, il CBD derivato dalla canapa contiene meno THC del CBD derivato dalla pianta di cannabis.
- Tecniche di raffinazione. Possono cambiare la composizione del CBD.
- Tipologia di estratto di CBD, divisi in: CBD ad ampio spettro, CBD a spettro completo, isolato di CBD.
Canapa e Marjuana
Sia la canapa che la marijuana appartengono alla stessa famiglia della pianta di cannabis. Ciò che le distingue è la quantità di THC presente, poiché questo cannabinoide è il principale responsabile dell’effetto psicoattivo. E questa sostanza si presenta in quantità diverse nelle due piante.
CBD ad ampio spettro, CBD a spettro completo, isolato di CBD
Vediamo ora le principali caratteristiche di queste tre tipologie di CBD.
- Isolato di CBD. Si tratta di un estratto puro al 99.9% del cannabinoide cannabidiolo. Si presenta sotto forma di solido cristallino o in polvere. Generalmente estratto dalla canapa, è ideale per coloro i quali preferiscono un prodotto che non contenga THC, o è stato raccomandato loro l’utilizzo regolare di CBD.
- CBD ad ampio spettro. Tipologia di CBD estratto dalla pianta di cannabis e contenente tutti i cannabinoidi, ad eccezione del THC. Si tratta di una sostanza il cui utilizzo è indicato per le persone che sono sensibili al THC o vogliono trarre benefici dall’effetto entourage senza incorrere in effetti psicoattivi.
- CBD a spettro completo. Estratto della pianta di cannabis in cui sono presenti terpeni, flavonoidi e cannabinoidi; può contenere fino allo 0.2% di THC. A differenza del CBD ad ampio spettro e dell’isolato di CBD, la preparazione del CBD a spettro completo richiede meno passaggi. Potrebbe, inoltre, avere effetti psicoattivi e il consumatore potrebbe incorrere in complicanze dal punto di vista legale. Il suo utilizzo è rivolto soprattutto a coloro ai quali è stato consigliato l’utilizzo di una sostanza più forte.
Come capire se un prodotto a base di CBD non contiene THC
Alcuni prodotti presenti sul mercato sono più autorevoli e sicuri rispetto ad altri. E’ quindi consigliabile, per il consumatore, valutare attentamente i vari prodotti disponibili. Ad esempio, quando si considera un prodotto, è importante:
- Leggere le informazioni presenti sul prodotto guardando, ad esempio, se questo proviene da pianta di canapa o da pianta di cannabis, ma anche la tipologia di CBD (se ad ampio spettro, a spettro completo o isolato di CBD). Va ricordato che i prodotti provenienti dalla pianta di marijuana hanno più possibilità di contenere THC.
- Scegliere prodotti in cui è indicata la quantità di CBD, tenendo presente il tipo di prodotto scelto (se, ad esempio, pastiglie, olii, caramelle)
- Provenienza del prodotto. La qualità della pianta varia in base al territorio di provenienza. Alcuni Stati, infatti, posseggono protocolli più rigidi rispetto ad altri.
- Ricercare prodotti affidabili e che che rispettino le normative vigenti.
Conclusioni
Per riassumere, il CBD non viene mostrato nei test antidroga. Tuttavia, come detto, il CBD contiene tracce di THC ed efficacia e tempistiche di rilevazione dipendono anche dalle diverse tipologie di test.
Nei test delle urine, la finestra di rilevamento del THC dipende principalmente dalla dose assunta e dalla frequenza d’uso ma, in generale, si possono rilevare tracce tra i tre giorni e le due settimane dopo l’ultima assunzione.
I test del capello rilevano le droghe per un lungo periodo di tempo (fino a tre mesi) ma sono molto rari per il THC e il CBD per motivi commerciali o legali. Così come i test della saliva attraverso cui i componenti della droga possono essere rilevati pochi minuti dopo l’assunzione e possono durare fino a 36 ore, a seconda del dosaggio e della frequenza d’uso.
Per quanto riguarda invece gli esami del sangue, la rapidità con cui il THC viene eliminato aumenta notevolmente: solo per circa cinque ore dopo l’assunzione. Tuttavia, i metaboliti del THC e quindi il CBD possono essere presenti fino a una settimana.
Da notare che, se si consumano prodotti a base di CBD in grandi quantità e con regolarità, è possibile che questo test, come gli altri, lo rilevi più a lungo.
Si raccomanda, quindi, di fare ricerche approfondite quando si decide di comprare un prodotto. Per concludere, si può affermare che il CBD è un prodotto molto sicuro per vari motivi:
- non ha effetti psicoattivi, ma anzi offre relax e lucidità mentale
- il rischio di far comparire il CBD nei test antidroga può essere annullato qualora si assuma isolato di CBD
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